4 –
Rapita… (Branniga)
“Data
stellare 0506.25 diario personale del timoniere.”
“Se
devo essere sincero, invidio un po’ il Primo Peppufficiale. Sta per
partire per una licenza premio su Risa con la sua dolce metà. Non
che mi dia fastidio rimanere in servizio sulla nave, anzi, però ogni
tanto un paio di giorni sulla terra ferma a rilassarsi, fa
sicuramente bene.”
“Mauro,
sei in ritardo… Come al solito!” – disse premurosamente H’Elsak
dal letto.
“Si,
amore. Finisco di registrare il diario e vado.”
“Per
fortuna, magari non per loro, torneranno presto.”
“Fine
diario.”
L’AdFffdG
Branniga si alzò dalla poltroncina e si diresse rapidamente verso la
camera da letto. H’Elsak era già ripiombata in un sonno profondo.
Le diede un bacio sulle creste appena accennate e si diresse verso la
porta dell’alloggio.
“Devo
chiedere a Y’Edips di spostarmi di turno o di spostare H’Elsak.
Non riusciamo mai ad avere qualche minuto per noi…” Pensò
uscendo.
“Ponte
1”
In
men che non si dica era sulla plancia. Il Capitano non era ancora
arrivato e il Tenente Zalak sedeva comodamente sulla poltrona di
comando. Un rapido saluto agli ufficiali di plancia e si sedette alla
postazione del timone, rilevando il suo equivalente del turno di
notte.
“Capitano
in Plancia” disse Zalak vedendolo uscire dal turbo ascensore.
“Ti
diverti a sformare la sedia del Capitano, eh, Zalak?” sussurrò
Branniga al capo operazioni mentre questi prendeva posto.
“Invidioso?”
ribattè il cardassiano.
“Hangar
navette 2 a Plancia” riecheggiò improvvisamente.
“Qui
Saint’Vito”
“Chiedo
il permesso di mollare gli ormeggi e decollare.” disse Y’Edips.
“Accordato,
fate buon viaggio” disse il Capitano “Portatemi qualche souvenir,
ma non un Horga'hn,
per piacere.” Aggiunse sorridendo.
“Si,
signore. Ci vediamo alle coordinate prestabilite tra 4 giorni,
Y’Edips e Una Ruf chiudono.”
“Signore,
la navetta ‘Empty Sahara 01’ ha lasciato l’Hangar Navette 2 e
ha stabilito la rotta per Risa.”
“Timoniere,
rotta per Deep Space 2. Curvatura 6.”
“Si,
signore. Rotta inserita.”
“Attivare”
La
nave si girò velocemente nello spazio ed entrò in curvatura.
Avevamo ricevuto l’ordine di intavolare un primo dialogo
diplomatico per sedare alcune scaramucce territoriali. Nulla di
preoccupante, soprattutto per la presenza su DS2 della Nave
Ammiraglia della Flotta.
“Data
stellare 0506.26 diario personale del timoniere.”
“La
nostra missione procede piuttosto bene. Il clima sembra si stia
distendendo e le fazioni in causa si stanno riappacificando. I
diplomatici della Federazione stanno facendo un ottimo lavoro. Oggi è
il giorno cruciale.”
“Parlando
d’altro, il ponte ologrammi è meno divertente senza Y’Edips e
Una Ruf. Le romantiche cenette a 4 organizzate fin’ora erano state
un successone, peccato aver dovuto interrompere…”
Mauro
si girò verso il letto dove H’Elsak riposava
“Anche
se devo dire che la loro assenza mi lascia più tempo per passare un
po’ di tempo in intimità con la mia bella mogliettina! Bhe, che si
divertano ancora un po’, io vedrò di fare lo stesso..”
“Fine
diario.”
L’Ammiraglio
si mise la giacca dell’uniforme e uscì dalla stanza, H’Elsak non
era ancora tornata.
I
suoi impegni la tenevano frequentemente fuori fino a tardi,
soprattutto quando aveva la possibilità di affinare le sue tecniche
di ricerca su delle grosse basi stellari come DS9.
“Spero
non sia al bar di Quark a finire le riserve di limoncello di quel
povero Ferengi…” Pensò tra se e se.
Le
porte del turbo ascensore si aprirono con un fruscio, come sempre. La
plancia era calma, Zalak non si vedeva.
Branniga
prese posto al timone e si guardò in giro.
“Comprendo
che non c’è molto lavoro rimanendo attraccati a una stazione
spaziale, ma che fine hanno fatto tutti?” Mormorò
Sul
ponte c’era solo lui e il Guardiamarina Peshner intento a calibrare
i sensori interni.
“Plancia
a Zalak”
“Qui
Zalak”
“Che
fine hai fatto?”
“Arrivo…”
Un
fruscio proveniente dall’ufficio del Capitano attrasse l’attenzione
dell’AdFffdG. Ne uscì Zalak, con dei baffi e dei capelli posticci
molto simili a quelli del Capitano Saint’Vito.
I
Guardiamarina si guardarono divertiti.
“Rotta,
Capitano?” Disse Branniga, cercando di emulare un tono serio.
“Di
là…” Fu la risposta.
“Guarda
che hai sbagliato parrucca. Il Capitano Kirk aveva il ciuffo, non i
capelli arruffati” ribattè ridendo il Capitano Saint’Vito
entrando in plancia.
Branniga
scattò in piedi mentre Zalak faceva sparire il suo nuovo look.
Piombò
per un attimo il silenzio.
“Tranquilli,
fa bene divertirsi un po’, anche mentre si lavora. Non esagerate
però. Ricordate che siamo attraccati a una base stellare e che siamo
qui per una missione diplomatica importantissima.” Disse il
Capitano rompendo il gelo creatosi.
“Capitano
Saint’Vito” – Continuò il Capitano rivolgendosi a Zalak – “A
lei la plancia, sarò alla conferenza diplomatica.”
Zalak
sorrise e Branniga si risedette sulla poltroncina del timone.
“Ce
la siamo vista brutta!”
“Speriamo
che non ti scoprano a scimmiottare H’Elsak, altrimenti te la vedrai
veramente brutta!”
Zalak
rabbrividì al solo pensiero.
Un
ora e venti minuti dopo il Capitano era di ritorno con buone notizie
e un nuovo incarico. La seduta diplomatica si era conclusa
pacificamente e le due fazioni si erano messe d’accordo per una
soluzione di compromesso. Il nuovo compito della U.S.S. Rainbow era
quello di raggiungere il pianeta Wertenex IV per sovrintendere
all’insediamento di un corpo diplomatico federale in pianta stabile
per garantire il rispetto del trattato appena stipulato. Appuntamento
su Wertenex IV in data stellare 0506.29.
“Poco
meno di 2 giorni di viaggio, fantastico… Ci rimane un po’ di
tempo da dedicare al relax con la mia dolce H’Elsak.” - Pensò
Branniga premendo distrattamente i controlli della diagnostica della
console – “E siamo anche a meno di 2 ore a curvatura 6 dal punto
di incontro con la navetta Empty Sahara 01, che bel colpo di
fortuna…”.
Il
turno passò in fretta, tra diagnostici vari e allegre chiacchierate
con gli altri in servizio.
“Data
stellare 0506.27 diario personale del timoniere.”
“Oggi
partiamo per il sistema Wertenex una fantastica gita verso un pianeta
rigoglioso. Non vedo l’ora di essere lì per chiedere qualche ora
di permesso da passare con H’Elsak. Ho già chiesto al Capitano il
permesso e il Cadetto Ghal ha accettato di buon grado di sostituirla,
H’Elsak non sospetta nulla.”
“Fine
diario.”
Stranamente
in anticipo, Branniga decise di andare al Bar di Prora a prendere
qualcosa da bere.
Entrò
ed andò al bancone. Wolverina non c’era, al suo posto una delle
cameriere.
“Ciao,
vorrei una succo di pesca…” disse Branniga guardandosi in giro
per cercare Wolverina.
“Subito.”
rispose la ragazza.
“Come
mai Wolverina non è qui?”
“E’
ancora su DS2 a cercare nuovi attrezzi di tortura, dovrebbe essere
qui a momenti…”
“SHHHHH”
sibilò la porta.
“Ma
ciaoooooo!!!!” ghignò soddisfatta Wolverina.
“Ciao
Wolverina, tutto bene?” Disse calmo Branniga.
“Stavolta
non mi scappi! Ho giusto preso un simpatico bastone del dolore
Klingon. Computer, chiudere le porte del Bar.”.
“Su,
Wolverina, non vorrai usarlo qui davanti a tutti…” Rispose
divertito Branniga.
“Mi
stai proponendo di andare nel tuo alloggio?”
“No,
non è quello che intendevo, volevo dire che qui ci sono testimoni
che…”
“Non
mi importa dei testimoni…” Disse Wolverina mentre si avvicinava
velocemente brandendo il bastone del dolore.
Branniga
toccò il comunicatore - “Computer, sequenza di teletrasporto
Branniga Alfa!”
Il
corpo di Branniga svanì in un turbinio brillante di molecole mentre
con la mano salutava Wolverina.
“Eppure
prima o poi riuscirò a provare uno dei miei attrezzi su di lui!!!”
sussurrò Wolverina mentre la cameriera rideva riordinando il
bicchiere mezzo vuoto di succo di pesca.
Branniga
si materializzo davanti alla porta del suo alloggio, si girò e si
diresse soddisfatto versò il turbo ascensore.
La
Plancia era al completo, prese posto al Timone giusto in tempo per
vedere il Capitano Saint’Vito uscire dal suo Ufficio.
“Comunicare
a DS2 che siamo pronti a partire. Mollare le morse d’attracco.”
“Morse
sganciate, Capitano” rispose Branniga dopo aver eseguito il
comando.
“Rotta
per il sistema Wertenex, signor Branniga.”
“Rotta
inserita.”
“Curvature
6, Attivare.”
La
nave balzò docilmente in avanti entrando in curvatura.
“Data
stellare 0506.29 diario personale del timoniere.”
“Siamo
arrivati a Wertenex IV ieri sera, H’Elsak non immaginava cosa le
sarebbe aspettato al posto del turno di servizio. Una fantastica
cenetta a lume di candela su una piccola isola del mare tropicale,
una passeggiata al chiaro delle due lune del pianeta e una pacifica e
confortevole capanna dove passare qualche ora di relax.”
“Peccato
non poter prendere più spesso qualche ora di licenza.”
“Oggi
il turo in plancia sarà tranquillo, meglio così.”.
“Fine
diario”.
Branniga
usci dall’alloggio diretto in Plancia.
“Che
noia…” - Sussurrò Zalak - “Questi incarichi diplomatici sono
un po’ noiosi.”
“Si,
hai ragione.” Rispose Branniga.
“Signore,
è in arrivo una chiamata di soccorso!”
“Sullo
schermo!” Disse il Capitano.
“Solo
audio.”
“Qui
navetta Empty Sahara 01, Rainbow, ci sentite?”
“Qui
Rainbow. Che succede Una Ruf?” rispose il Capitano.
“Qui
navetta Empty Sahara 01, Rainbow, ci sentite?” - Ripetè Una Ruf -
“Dannazione, il trasmettitore subspaziale è ancora fuori uso!”.
“Qui
navetta Empty Sahara 01 della Federazione, siamo sotto attacco, ci
serve aiuto immediato!”
“Rintracciate
l’origine del segnale!” - “Rainbow a squadra di sbarco”.
“Qui
tenente Binx, dica Capitano.”
“Abbiamo
ricevuto una richiesta di soccorso dalla Empty Sahara 01, occupatevi
dell’Ammiraglio e degli ambasciatori fino al nostro ritorno!”.
“Qui
è l’Ammiraglio Gi-hok, Rainbow, siete la nostra scorta, non siete
autorizzati a uscire dall’orbita.”
“Ma
Ammiraglio…” disse il Capitano
“Niente
ma, si occuperà della navetta Empty Sahara 01 qualcun’altro.
Gi-hok, chiudo!”
“Signore?”
Chiese Branniga girandosi verso il Capitano.
Saint’Vito
rimase un secondo in silenzio. Poi si alzò e ruppe il silenzio
mentre tutti lo guardavano preoccupati.
“Sto
per violare un ordine diretto, siete liberi di abbandonare le vostre
postazioni.”
“Mauro,
cosa stai aspettando?” Disse Zalak voltandosi di nuovo sulla sua
console.
“Rotta
inserita” Rispose Branniga girandosi a sua volta.
“Siamo
tutti con lei!” Interloquì Neverest.
“Allarme
rosso! Tutti ai posti di combattimento!” - Gridò Saint’Vito -
“Massima curvatura!”
La
nave lasciò l’orbita diretta verso lo spazio aperto.
“Signore,
riceviamo una chiamata di soccorso automatica di emergenza dalla
Empty Sahara 01”
“Trasmettetela!”
“Qui
è la navetta "Empty Sahara 01" alla deriva nello spazio
siderale.”
“La
navetta è stata attaccata dai Pirati di Orione e ha subito ingenti
danni
strutturali.”
”Integrità strutturale : prossima al
collasso”
”Scudi : al minimo”
”Supporto vitale : in
modalità emergenza”
”Forme di vita rimaste : una”
”Classe
: Borg”
”Segni vitali : privo di conoscenza, ferite multiple
non letali, in stato di
amnesia.”
”Ultima assegnazione
recuperata nei file di registrazione risulta essere la nave Federale
U.S.S. Rainbow.”
”Si richiede intervento di recupero di
priorità 1”
”Fine messaggio”
Il
gelo riempì la Plancia della nave!
“Segni
vitali, UNO” Disse Branniga ad alta voce
Il
Capitano scattò in piedi e si diresse alla Postazione Operazioni -
“Zalak, trasferisca tutta l’energia disponibile al timone,
attinga a tutto ciò che non serve!” - “ Branniga, sprema questa
nave, non possiamo permetterci di perderli!”
“Lo
consideri fatto!” Rispose Branniga mentre velocemente impartiva i
nuovi ordini alla nave.
“Curvatura
9.8”
“9.9”
“9.99”
- La nave cominciò a tremare
“9.996”
“Sala
Macchine a Plancia” si sentì dire dall’interfono
“Qui
Plancia” rispose Saint’Vito
“Che
succede? Stiamo perdendo il contenimento dell’antimateria.”
“Abbiamo
ricevuto un messaggio automatico di soccorso dalla Empty Sahara 01,
ci serve tutta la velocità possibile, e anche di più se riuscite a
farcela!”
“Ce
la faremo! Non si preoccupi, le mandiamo su il Cadetto Yumass per
aiutarvi da lì con le modifiche necessarie.”
“Bene!
Saint’Vito, chiudo”
Pochi
istanti dopo il turbo ascensore si aprì ed uscì Yumass.
“Computer,
attivare console Sala Macchine”
Le
veloci ed esili dita di Yumass volavano sui pulsanti luminosi della
console.
“Capitano,
abbiamo raggiunto curvatura 9.998, non riesco a spingerla più di
così” disse Branniga mentre Yumass cercava di evitare che i
condotti di plasma esplodessero.
“Signore”
disse Ringhioringhio “L’integrità strutturale scende
velocemente! Andremo in pezzi in meno di 2 minuti continuando così.”
“Distanza
dalle coordinate?”
“3
minuti e 22 secondi, Capitano” Rispose prontamente Neverest dalla
postazione dei sensori.
“Zalak,
devii tutta l’energia ausiliaria all’integrità strutturale!
Prenda energia dal supporto vitale, se necessario! Dobbiamo arrivare
in tempo!”
La
nave continuava a vibrare pericolosamente
“Integrità
strutturale, 60 percento in diminuzione. Cedimento entro 60 secondi.”
disse Ringhioringhio.
“Navetta
Empty Sahara 01 sui sensori.” - Informò Neverest - “Tempo di
intercettamento all’attuale velocità, 20 secondi.”
“Sullo
schermo!”
Lo
schermo brillò per un istante e dopo visualizzò uno spettacolo
terribile. La navetta Empty Sahara 01 era trainata da un raggio
traente verso l’hangar di una delle quattro navi dei Pirati di
Orione. Perdeva plasma dalle gondole.
“I
sensori indicano che il supporto vitale è in avaria! Un solo
occupante. Segni vitali deboli ma costanti. Nessuna traccia del
Guardiamarina Una Ruf. Ci sono segni residui di teletrasporto.”
Comunicò Neverest.
“Aprire
un canale.” Ordinò Saint’Vito
“Canale
aperto.”
“Qui
è la nave Federale U.S.S. Rainbow, lasciate andare la navetta e
restituiteci il nostro ufficiale. IMMEDIATAMENTE!” Tuonò il
Capitano.
“Tre
navi avanzano verso di noi.” - disse Neverest - “Ci puntano
contro le armi! La quarta nave si allontana.”
“Scudi
al massimo! Signor Ringhioringhio, punti il generatore del raggio
traente della nave che si allontana. Al mio ordine spari con tutta la
salva di siluri quantini di poppa!” - disse furiosamente Saint’Vito
- “Branniga, manovra evasiva Beta 4, disimpegnate le tre navi
voglio che esegua la ‘Manovra Picard’ e che superi la quarta nave
di 60 mila chilometri.”
“Colpi
diretti alle gondole, gli scudi reggono.” Interruppe
Ringhioringhio.
“Manovra
evasiva eseguita!” - la nave vibrò per un istante mentre entrava e
usciva dalla curvatura - “Siamo a 60 mila chilometri a prua della
quarta nave, signore” disse Branniga
“FUOCO!”
La
salva di quattro siluri quantini centrò il bersaglio in pieno, i
primi due si infransero sugli scudi ventrali della nave il terzo
disattivò lo scudo e il quarto fece saltare mezzo scafo inferiore
liberando la navetta dalla sua morsa.
“Teletrasportate
direttamente in infermeria Y’Edips!” - disse il Capitano -
“Plancia a infermeria, un ferito in arrivo.”
“Si,
Capitano.” Rispose l’Ufficiale Medico Capo Trelenah'K
“Nessuna
Traccia di Una Ruf sulla nave danneggiata. Le altre navi cambiano
rotta! Ci sono quasi addosso!” Disse allarmato Neverest.
“Dannazione,
se solo sapessimo su che nave è Una Ruf! Ringhioringhio, spari alle
gondole della nave già danneggiata, voglio che non si possa muovere
da qui mentre ci occupiamo delle altre!”
“Fuoco
con tutti i banchi Phaser e i siluri di prua, signore.” Rispose
Ringhioringhio.
“La
loro curvatura non è in linea.”
“Branniga,
manovra evasiva ALFA 1, ALFA 4 e ALFA 7. Zalak, dirotti tutta
l’energia ausiliaria ai banchi Phaser dorsali. Ringhioringhio,
pronto a fare fuoco sui deflettori di navigazione, siluri quantini a
massima dispersione.”
“ALFA
1 eseguita.”
“Colpi
diretti sui nostri tubi lanciasiluri, scudi, 70% in diminuzione”
“ALFA
4 eseguita.”
“Tre
siluri in rotta di collisione, prepararsi all’impatto.”
La
console scientifica esplose, Neverest venne scagliato a un metro di
distanza. Yumass si avvicinò per prestargli i primi soccorsi, stava
bene, solo qualche bruciatura.
“ALFA
7 eseguita, siamo dietro le navi nemiche!”
“Puntare
ai sensori laterali e fare fuoco!”
“Gli
scudi della seconda nave cedono, sensori fuori uso! Nessuna traccia
di Una Ruf neanche qui.” disse Zalak in sostituzione di Neverest
“Puntare
alle gondole della terza nave!”
“Signore,
è in arrivo un’altra nave. Traccia federale. E’ l’Enterprise!”
- Esultò Zalak - “Le altre navi battono in ritirata!”
“Fuoco
sulle gondole, presto!”
“Tardi,
signore, sono fuori portata.” Disse sconsolato Ringhioringhio
“Branniga,
rotta d’inseguimento!”
“Capitano,
messaggio in arrivo dall’Enterprise.”
“Sullo
schermo.” - disse Saint’Vito - “Capitano Picard, grazie per
l’aiuto. Potreste…”
“Capitano
Saint’Vito, interrompete l’inseguimento.” Rispose il Capitano
Picard
“Capitano?”
chiese Branniga
“Arresto
completo” - disse sconsolato il Capitano - “Per quale motivo ci
ha fermati?”
“Dovete
tornare immediatamente a Wertenex IV, deve rispondere del mancato
adempimento a un ordine diretto.”
“Capitano,
vorrei che venisse un momento sulla mia nave, devo chiederle un
favore.”
Picard
guardò un secondo il suo Primo Ufficiale
“Arrivo,
Numero Uno, a lei la Plancia.”
“Allarme
giallo, iniziate le riparazioni e recuperate la navetta. Zalak, a lei
la plancia.”
Saint’Vito
uscì dalla Plancia diretto alla Sala Teletrasporto 1.
L’attesa
era snervante, non sapevano cosa fare, cosa dire. All’improvviso la
porta del turboascensore si aprì e ne uscì il Capitano, di seguito
uscirono il Comandante Y’Edips e il Tenente Neverest, perfettamente
curati.
“Rotta
per Wertenex IV, curvatura 9.8” - brontolò il Capitano
“Signore?”
“Esegua,
Branniga.” Confermò Y’Edips
“Rotta
inserita.”
“Attivare.”
Ordinò Y’Edips
“Capitano,
abbandoniamo così Una Ruf?” chiese preoccupato Branniga
“No,
è in buone mani, se ne occuperà il Capitano Picard, per il
momento.”
“Bentornato
Y’Edips” Pensò Branniga.
“Data
stellare 0506.30 diario personale del timoniere.”
“Il
viaggio di ritorno è stato tremendamente stancante e deprimente,
soprattutto pensando che ogni momento ci avvicinava di più alla
corte marziale che aspettava il Capitano Saint’Vito.”
“Oggi
si riunisce la corte marziale per la prima udienza, non sappiamo che
cosa aspettarci. Una cosa è certa, non lo abbandoneremo, faremo di
tutto per aiutarlo”
“Fine
diario”.
H’Elsak
era sveglia, non riusciva a chiudere occhio, era preoccupata per il
Capitano. Come tutti, del resto .
“Non
ti preoccupare, vedrai che il Capitano se la caverà, come sempre.”
La rassicurò Branniga
“L’Ammiraglio
Gi-hok è molto severo e ha già dimostrato poco interesse per la
richiesta di soccorso a cui abbiamo risposto! Ho paura che non glie
la farà passare liscia.” Ribattè H’Elsak
“Vedremo…”
Branniga
la abbracciò forte e la baciò.
“Ora
devo andare. Mi aspettano in Plancia, cerca di riposare.”
“Si,
cercherò.”
H’Elsak
sorrise e Branniga uscì dall’alloggio diretto in Plancia.
Gli
sguardi degli ufficiali superiori erano tristi, la corte marziale era
già iniziata da un’ora e mezza e ancora non si sapeva nulla.
All’improvviso una voce trillò dall’interfono.
“Saint’Vito
a Rainbow, uno da teletrasportare.”
Pochi
minuti dopo il Capitano era in Plancia.
“Capitano,
come è andata?” chiese Y’Edips.
“Tutto
sommato, direi bene. Hanno deciso di segnare questo episodio sulla
mia scheda personale e di tenerci d’istanza qui finchè non saranno
finiti i lavori del corpo diplomatico della Federazione. Grazie alla
buona parola del Capitano Picard. A proposito, ci sono novità dal
Capitano?”.
“Nessuna”
Rispose Y’Edips.
“Non
ci resta che attendere.” Sussurrò Saint’Vito quasi tra se e se.
“Data
stellare 0507.21 diario personale del timoniere.”
“Siamo
qui da più di 20 giorni. Ancora nessuna notizia di Una Ruf o del
Capitano Picard.”
“L’attesa
senza poter far niente ci sta demoralizzando. I nervi sono sempre più
tesi.”
“Unica
nota positiva, sono riuscito a convincere Y’Edips a spostare
H’Elsak al turno di giorno. Forse gli manca così tanto Una Ruf che
ha deciso di assecondarmi.”
H’Elsak
era già pronta e stava battendo a terra il piede per l’impazienza.
Odiava fare tardi!
“Mauro,
allora ti…”
“Ufficiali
di Plancia a rapporto!” interruppe l’interfono
Branniga
uscì di corsa mentre finiva di allacciarsi la giacca dell’uniforme.
In Plancia tutti erano alle loro postazioni.
“Branniga,
prenda posizione, si parte per dare la caccia ai Pirati” disse
Y’Edips
“ARRR”
Aggiunse il Capitano mentre Y’Edips lo guardava con gli occhi a
mezz’asta.
“Rotta?”
“La
sto inviando ora alla console del Timone” rispose Y’Edips
“Rotta
inserita.”
“Massima
curvatura, attivare.” - Il Capitano si alzò - “Sono nel mio
ufficio, chiamatemi l’Enterprise quando sarà a portata di sensori
e passatemela su un canale protetto. Numero Uno, a lei la Plancia.”
“Si,
Capitano” rispose prontamente Y’Edips.
Il
viaggio di un paio di ore ridiede speranza all’equipaggio. Sapevano
che non ci sarebbe stata tanta urgenza se il Capitano Picard non
avesse trovato Una Ruf in buone condizioni.
“L’Enterprise
è sui sensori” comunicò all’improvviso Neverest
“Ringhioringhio,
li chiami e passi la comunicazione al Capitano nel suo ufficio.”
Disse Y’Edips.
“Capitano,
siamo a portata di sensori dall’Enterprise, le stiamo per passare
la comunicazione.” Continuò.
“Grazie
Numero Uno.” Rispose il Capitano.
Dieci
impazienti minuti dopo il Capitano uscì dall’ufficio.
“Rotta
per Gentix II, Curvatura 9.8. Attivare.”
“Si
Capitano.” Rispose Branniga.
“L’Enterprise
si allontana.” Comunicò Neverest.
“Lo
so,” - rispose Saint’Vito - “grazie.”
“Che
le ha detto il Capitano Picard?” Chiese Y’Edips
“Una
Ruf è prigioniera su una nave-cargo in orbita al pianeta, pare
volessero venderla come schiava.”
Il
viso bianco di Y’Edips fremette dalla rabbia.
“Tranquillo,
Numero Uno, la recupereremo in men che non si dica.”
Il
tragitto fu breve.
“Capitano,
un cargo e due navi di Pirati di Orione sui sensori, non ci hanno
ancora individuati a causa delle distorsioni provenienti dal campo di
meteoriti vicini al pianeta.” Disse Neverest.
“Allarme
rosso, tutti ai posti di combattimento!” - ordinò Saint’Vito -
“Apre un canale.”
“Canale
aperto.” Rispose Ringhioringhio
“Qui
è il Capitano Saint’Vito della Rainbow. Ci risulta che avete a
bordo un nostro Ufficiale, lo rivogliamo IMMEDIATAMENTE.”
“Rispondono”
“Sullo
schermo”
“Capitano
Saint’Vito” - esordì la figura nello schermo - “Che bella
sorpresa… L’altra volta avete avuto l’effetto sorpresa dalla
vostra, ma stavolta non siete così fortunati.”
“Ridateci
indietro il Guardiamarina Una Ruf, non ve lo ripeterò più.”
“Capitano,
se guarda bene i suoi sensori, si accorgerà che non è nella
posizione di dare ordini.”
“Signore,
dalla distesa di asteroidi sono uscite altre 4 navi, tutte con le
armi al massimo” disse Neverest dopo aver controllato la sua
console.
“Se
guardasse bene anche la sua di console dei sensori, si accorgerebbe
di aver commesso un tremendo errore!” ribattè Saint’Vito.
In
quel momento l’Enterprise stava uscendo da dietro al pianeta a
massimo impulso e con le armi caricate al massimo.
“Bene,
ora cosa vogliamo fare?” Chiese Saint’Vito
“Ha
vinto, Capitano, le restituiamo il suo Ufficiale.”
Y’Edips
si alzò - “Chiedo il permesso di lasciare la plancia.”
“Accordato.”
Y’Edips
corse fuori dalla Plancia.
“Bene,
è sempre un piacere fare affari con lei…” Saint’Vito sorrise
al suo interlocutore “Chiudere la comunicazione”
Il
Capitano si girò per tornare alla sua poltrona e vide che tutti lo
guardavano con aria compiaciuta.
“E’
ora di andare, Branniga. Rotta per il settore 115. Chiamare
l’Enterprise.”
“L’Enterprise
risponde.” Rispose sconsolato Ringhioringhio, che già si aspettava
di dover squarciare coi “suoi” siluri le navi dei Pirati di
Orione
“Sullo
schermo” - disse il Capitano Saint’Vito - “Grazie per l’aiuto,
Capitano Picard. Ringrazi anche i suoi uomini da parte nostra.”
“Sarà
fatto, è stato un piacere lavorare con lei. Alla prossima. Picard,
chiudo.”
“Curvatura
5, attivare.”
Y’Edips
e Una Ruf erano di ritorno dalla Sala Teletrasporto 2. Visi commossi
li accolsero.
Il
Capitano si alzò in piedi - “A nome della U.S.S. Rainbow,
bentornata.”
“Grazie,
spero che Branniga non abbia fatto penare troppo i miei motori mentre
non c’ero…” disse sorridendo Una Ruf.
“Potevano
tenerla ancora un po’, già che c’erano.” rispose divertito
Branniga.
“Vai
a riposarti un po’. Stasera festeggeremo il tuo ritorno sul Ponte
Ologrammi 1.” - Disse il Capitano risedendosi sulla poltrona - “A
dopo Y’Edips, accompagnala nei vostri alloggi.”
“Si,
Signore” rispose allegramente Y’Edips uscendo dalla Plancia.