Pazia
(Y’Edips)
Il
leggero brusio dei motori della Rainbow (ciò ke lui considerava la
sua casa, ormai..) accompagnava Y'edips come un'aurea
protettiva (o almeno così la avvertiva lui..)
Lui
era in piedi nella sua stanza, il volto (o ciò ke rimaneva libero
dagli impianti borg che erano rimasti sul volto) rigato dalle
lacrime che scendevano copiose..
Gli
era già capitato di piangere, ma mai in qst maniera..Gli sembrava
come se un inarrestabile fiume in piena sgorgasse dagli occhi.
Y'edips
esitò un attimo, poi si guardò la mano destra, la serrò a
pugno stringendo con tutte le sue forze e sferrò un diretto
contro una parete, sfondandola.
Sperava
tanto che il dolore che provava all'arto, potesse soppiantare in
qualche modo quello che ormai aveva smembrato l'ultima parte
umana che gli permetteva di provare emozioni...il cuore..
Ma
non servì.
Il
senso di solitudine che aveva provato dopo essere stato
strappato dalla collettività era niente in confronto a ciò che
provava da mesi a qst parte e che ormai non riusciva più a
soffocare..
Prese
la sua decisione.
Lasciò
che la sua rabbia prendesse il sopravvento. Fece saettare la
mano destra (ancora segnata dall'impatto contro la parete) contro il
proprio petto, sbriciolando il comunicatore e perforando la
leggera corazza che lo proteggeva sotto la divisa e poi strappò
via quel piccolo ammasso cardiaco a cui lui teneva tanto e x cui
tanto aveva lottato in precedenza per poterlo tenere dentro di se...
Lo
guardò svogliatamente e lo spappolò senza esitare un millesimo di
secondo.
Gli
occhi avevano perso la vitalità tipica di un umano e sembravano ora
velati da una spessa coltre di ghiaccio.
Ora
era pronto!